''Neonati molto prematuri e ritardati mentali non sono persone''


Firenze, 31 ott. (Adnkronos) - "I feti, i neonati fortemente prematuri, i ritardati mentali gravi e coloro che sono in uno stato vegetativo permanente, cioè senza speranza, costituiscono esempi di non persone umane. Tali entità fanno parte della specie umana, ma non sono persone". L'affermazione arriva da Gianfranco Vazzoler pediatra e componente della Consulta di bioetica di Pordenone che l'ha scritta nero su bianco nella sua relazione al convegno su 'Le sfide della neonatologia alla bioetica e alla società: le buone ragioni della Carta di Firenze'.Per Vazzoler, infatti, ''è persona chi ha autocoscienza, senso morale e razionalità". Parlando di rianimazione dei prematuri, "alcuni neonati sono neurologicamente e fisicamente così compromessi - ha aggiunto - da essere impossibilitati irreversibilmente ad acquisire il loro potenziale di conquista dei diritti. Non potranno mai diventare persone e quindi il loro migliore interesse non sta nel perseguire la vita".


Solo a pensarci mi viene la pelle d'oca. E' terrificante, ma purtroppo in Italia tra medici e filosofi si ha sempre più la sfrontatezza di avere dubbi sul fatto che il neonato sia una persona, come non sarebbe persona chi non è completamente autonomo e indipendente... ma dove si vuole arrivare?


Aggiungo un articolo del neonatologo Carlo Bellieni che invita ad una riflessione ormai inevitabile: se è un uomo che decide della dignità dell'altro uomo, che garanzia abbiamo di giustizia, di verità, di rispetto per la vita?


"Inorridire di fronte a questa frase in realtà vuol dire vivere fuori del mondo. In tutte le maggiori riviste di bioetica internazionali (tranne quelle cattoliche e poche altre) il concetto che si è persona solo a certe condizioni è ormai legge: è quella che chiamai la "religione dell' autonomia" (aouto-nomos, cioè ognuno è legge a se stesso) cioè che dà cittadinanza solo a chi ha autocoscienza e sa agire in conseguenza. Il fatto è che questo significa togliere dal novero delle persone una gran fetta dell'umanità (bambini, feti, embrioni, disabili, anziani gravi) e al resto "elargire" i "nuovi diritti": aborto, eutanasia, droga libera, suicidio... Insomma, è decidere che l'autonomia è la legge e chi passa questo esame può fare tutto ma proprio tutto (a patto di non disturbare gli altri e tanto meno il manovratore). Su cosa altro si basa il credere che il "feto" valga meno dell'adulto se non sul fatto che non ha autonomia? E nessuno si scandalizza più. Dato che i filosofi che spiegano che chi non ha autonomia non è persona sostengono in gran parte che neanche il bambino fino ad una certa età è persona (e alcuni arrivano a dire che non essendo persona non sente nemmeno il dolore come gli adulti), state tranquilli che tra un po' anche questo (che oggi ci inorridisce) sarà accettato tranquillamente dalla classe dominante. Invece, come ho spiegato diverse volte, io -e tanti altri- crediamo una cosa diversa: che o tutti siamo persone, o tutti siamo da buttare; a voi la scelta!"

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