CONVENZIONE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA' E ABORTO

L’Italia con un progetto di legge, il n. 1279 dovrebbe ratificare la “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità”, riconoscendo così l’aborto di persone disabili come un diritto.

La “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità”, approvata dall’ONU nel dicembre 2006 presenta, alcune proposte importanti quali nell’art. 1 “il godimento di tutti i diritti umani” e il fatto che la disabilità “include coloro che presentano menomazioni fisiche e mentali di lunga durata” ,“nell’interazione con varie barriere”.

Inoltre nell’art. 3, “nel rispetto per la dignità intrinseca” e “la non discriminazione”, viene invocato “il rispetto per la differenza e l’accettazione della disabilità”, impegnando in questo modo i Paesi contraenti – tra cui anche l’Italia - “ad adottare appropriate misure legislative” (art. 4).

Ciò che invece crea problema sono gli articoli 23 e 25, in cui di fronte ad una situazione di imperfezione del feto od altro, si possa consentire od includere metodologie di sterilizzazioni, di aborto, di eutanasia, di selezione e limitazione delle nascite”.

Proposte che non solo offendono la dignità della persona , ma che sono, come affermano molti esperti, in contrasto con l’art. 10 dove viene “garantito il diritto inalienabile alla vita”, con l’art. 15 “dove nessuno dovrà essere sottoposto ad esperimenti medico-scientifici” e con l’art. 16 “dove si protegge ogni forma di sfruttamento, violenza od abuso”.

Non ci vuole molto a comprendere che se queste ‘enunciazioni’ venissero applicate potrebbe accadere che tutti i disabili, specie gli handicappati psichici, potrebbero essere sterilizzati o subire forme di eutanasia e quindi sarebbe loro negato non solo il diritto alla nascita ma anche alla vita.

Per questi motivi l’associazione “Cristiani per servire” ha inoltrato il 3 gennaio una petizione ai Presidenti di Camera e Senato “onde valutare, nella ratifica che il Parlamento ed il Governo si accingono a varare in merito alla ‘Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità’ ai sensi dell’art. 47 di porre emendamenti al fine di apportare precise riserve così da escludere ogni riferimento all’aborto, sia come diritto che come modalità e metodo della salute riproduttiva”.

Per riconoscere “il termine giuridico di handicappato mentale con emendamento (art. 47) e adottare norme migliorative in favore della malattia mentale (art. 4)”.

Mi auguro che il buon senso del Governo Italiano prevalga e si apportino le giuste modifiche.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non ho il tempo di fermarmi...passo solo x darti il buongiorno e il buon ritorno tra le pesti...besitos...a domani
ale

Anonimo ha detto...

ciao alex,
digito da scuola..anche io mi sono collegata un attimo:-p
Grazie per il salutino..ci vediamo domani...bacini

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