"La pietà conosce una sola azione: lasciar morire i malati". Parola di Hitler

Forse vi può sembrare esagerato ma la riflessione che facevo in questi giorni è quella di come tanti atteggiamenti e parole usate in queste ultime settimane di forte tensione sul caso Eluana, ricalchino in qualche modo quelle usate dalla propaganda di Hitler.

Oggi se si prova a sostenere che l’eutanasia è un crimine contro l’umanità e che a legalizzarla si rischia una deriva morale, come sotto il regime di Hitler si rischia di ricevere critiche e accuse.

Eppure basta leggere un qualsiasi libro che parla delle idee di Hitler sullo sterminio, per rendersi conto, che la storia se continuiamo così non ci ha insegnato davvero nulla.

Vi ho già parlato in un mio post sull’eugenetica come le idee diffuse di Galton ebbero grande sviluppo negli Stati Uniti e come arrivando in Europa vennero adottate dal nazismo. Hitler nella sua propaganda considerava l’eutanasia una pratica pietosa per eliminare le cosiddette “vite indegne di vita”.

Nel 1924-25 Hitler scrisse nel Mein Kampf: “Se non c’è più forza per combattere per la propria salute, il diritto a vivere viene meno”. E nelle conversazioni condotte fino al 1931 con Hermann Rauschning, allora presidente del Senato di Danzica, Hitler disse che la “pietà conosce una sola azione: lasciar morire i malati”.

Non vi sembra di averle già sentite ultimamente queste parole??

Con una lettera firmata di suo pugno il primo settembre del 1939 Hitler scrisse: “Il Reichsleiter Philip Bouhler - Capo della Cancelleria di Stato - ed il Dottor Karl Brandt - medico personale di Hitler -, sono incaricati a conferire a singoli medici i poteri necessari affinché a pazienti giudicati incurabili secondo il miglior giudizio umano disponibile sia concessa una morte pietosa”. Da quel momento la macchina della “dolce morte” entrò a pieno regime. Prove fornite al processo di Norimberga (1945-1946) stimano che con l’eutanasia furono assassinati 275.000 individui, tra cui 6000 bambini.

Per far accettare il programma di eutanasia, la macchina della propaganda nazista cominciò a produrre film e cortometraggi che riprendevano individui repellenti, malati terminali e sofferenti, individui deformati dalle malattie, con l’idea di mostrare condizioni indegne di vita.

Nel 1941 venne diffuso il film Ich klage an (Lo accuso). In questo film si racconta di un professore di patologia, Heyt, sposato con la giovane Hanna, la quale è malata di sclerosi multipla. Heyt si sforza di curare Hanna, ma ad un certo punto decide di aiutare la moglie a morire. Il fratello di Hanna denuncia Heyt per omicidio. Ma nel corso del dibattito in tribunale i sei giudici concludono che la legge deve essere cambiata per permettere l’eutanasia. Nel film l’ex sindaco della città dove si svolge il dramma prende la parola e dice: “...Per quanto riguarda coloro che desiderano morire perché un tempo sono stati sani e ora non ce la fanno più, ebbene io credo che lo Stato, che ci impone il dovere di morire, debba anche darci il diritto di morire”.

Sarò ripetitiva ma anche queste parole non mi suonano nuove!! E difatti non lo sono, le abbiamo spesso sentite usare dai nostrani fautori dell’eutanasia.

I servizi di sicurezza rilevavano che l’unica vera opposizione contro il film, che era stato visto da 18 milioni di persone, e contro l’eutanasia veniva dalla Chiesa Cattolica. Il vescovo di allora di Munster, Clemens August Von Galen (beatificato il 9 ottobre 2005), denunciò aspramente il programma di eutanasia. Nella predica del 3 agosto 1941, Von Galen tuonò: “Se anche per un’unica volta accettiamo il principio del diritto a uccidere i nostri fratelli improduttivi - benché limitato in partenza solo ai poveri e indifesi malati di mente - allora in linea di principio l’omicidio diventa ammissibile per tutti gli esseri umani. (...) È impossibile immaginare quali abissi di depravazione morale e di generale diffidenza perfino nell’ambito familiare toccheremmo, se tale orribile dottrina fosse tollerata, accettata, messa in pratica”. La predica di Von Galen venne riprodotta su volantini e diffusa dagli aerei della Royal Air Force britannica. Solo la grande popolarità di cui il prelato godeva impedi ai nazisti di impiccarlo.

Il Britisn Medical Journal in un numero speciale del 1996 dedicato al 50esimo anniversario del processo di Norimberga ai medici nazisti, riportava un commento di Hartmut Hanauske-Abel della Cornell University di New York, che diceva così: “Ciò che è avvenuto nel 1933 in Germania può accadere ancora, in Europa e in Nord America. L’ethos della medicina non è saldo e immutabile, ma soggetto a distorsioni da parte delle forze politiche e sociali, e dalle applicazioni devianti della scienza e della tecnologia”. Ancora più chiara Alice Ricciardi von Platen, autrice del libro Il nazismo e l’eutanasia dei malati di mente, in cui spiega: “La propaganda nazionalsocialista ha impresso fortemente nelle coscienze questo modo di pensare e la vita pubblica attuale non offre alcun modello concreto contro i sostenitori del diritto dei più forti. Modificare questa concezione dei malati di mente e più in generale dei malati sarà un lavoro di generazioni, un compito che solo la diversa considerazione dell’uomo potrà realizzare”.

Oggi l’eutanasia in Olanda come ben sapete avviene anche sui bambini, una vera e propria selezione eugenetica. Si parte dal feto eliminando i bambini down, quelli talassemici per arrivare a quelli, già venuti al mondo, che non hanno la dignità di vivere perché non sono perfetti. Se poi l’applichiamo anche agli anziani, ditemi voi se questo non è nazismo.

Allora, è esagerato affermare che le parole e i concetti usati dalla lobby favorevole all’eutanasia sono molti simili a quelle utilizzate da Hitler e dai suoi medici?

E’ esagerato affermare che se si continua a calpestare la vita, quella considerata indegna – da alcuni chiaramente – si arriverà ad una vera e propria deriva morale?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Loro però dicono che il nazismo era un'altra cosa... boh!
Naturalmente non spiegano in che modo fosse una cosa diversa perchè, non avendo una spiegazione, si mettono a sbraitare e insultare... e così credono di ingananre l'interlocutore.. ma ingannano solo sé stessi

Reginadistracci ha detto...

Ciao Terry, hai ragione, è impressionante, ci siamo lette nel pensiero! Vuol dire che abbiamo colpito nel segno.

terry ha detto...

Infatti Anna,
però poi la verità viene sempre a galla. Io mi auguro che le persone che credono nel valore della vita, sappiano difenderlo sempre fino in fondo pur andando contro corrente. Solo così possiamo evitare una deriva annunciata.
un abbraccio

terry ha detto...

Ciao regina,
hia visto? Una sintonia perfetta:-)
un abbraccio

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