Il delirio dei pro-choice. L'aborto come prodotto da vendere


L’altro giorno leggevo (come molti di voi sicuramente) della presa di posizione della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles contraria a una proposta che permetterebbe di pubblicizzare l'aborto e i contraccettivi sui media.
Nella dichiarazione, i vescovi affermano di non credere che “i servizi che offrono o si riferiscono all'aborto dovrebbero avere il permesso di fare pubblicità sui media”.

L'aborto non è una medicina, né un prodotto. Presentarlo come una di queste cose erode il rispetto per la vita ed è altamente fuorviante e dannoso per le donne, che possono sentirsi spinte a prendere una decisione rapida che non potrà mai essere revocata”.
I Vescovi aggiungono che “permettere la pubblicità sui servizi abortivi contribuirebbe a un'ulteriore 'normalizzazione' dell'aborto e alla sua assimilazione a un servizio”.

Alla fine della lettura mi sono detta: il momento è arrivato. L’ABORTO è diventato un prodotto da vendere, da consumare. Non esprimo i sentimenti provati nel leggere questo articolo perché insieme alla tristezza e al vuoto ho provato anche sentimenti non del tutto cristiani.

Poi riflettendo mi sono detta: perché stupirsi? I promotori pro-choice hanno pianificato tutto da tempo. Nulla è lasciato al caso, come il piano inclinato. Mettete un pallina sul piano inclinato prima scende piano piano poi la sua velocità e la sua corsa diventano inarrestabili. Oppure aprite una fessura in una diga, prima o poi si aprirà una voragine.

Non è successo questo con la 194? Doveva essere l’extrema ratio non certo la prima soluzione. Era lecito abortire solo dopo un lungo iter, consultori, ostacoli da rimuovere ecc. Invece mai applicata, basta andare da un semplice medico o Asl e il giochino di uccidere una vita è fatto. L’aborto da ultima soluzione è diventata quella privilegiata. Per non parlare dell’ultima uscita del ministro spagnolo che ha paragonato l’aborto ad un intervento di chirurgia estetica.

Hanno incominciato col chiedere poco per avere molto. Hanno usato i termini giusti. Perché uccisione del feto o di un bambino era troppo scioccante, meglio usare interruzione volontaria della gravidanza. Che artisti non c’è che dire.

Il problema è che questi signori hanno fatto della menzogna il loro pane quotidiano. Avete presente le loro solite filastrocche? L’Italia è all’ultimo posto per la ricerca sugli embrioni, l’Italia è all’ultimo posto nell’accesso delle tecniche di fecondazione, l’Italia è un paese oscurantista, e blà blà blà.

Ma sì vendiamolo bene questo prodotto. Continuate a far credere alle persone che se non vogliono il bambino concepito non resta che abortire.

Io però non ci sto. Non ci sto perché comunque c’è sempre un’alternativa, anche quando si è sicuri di non volerlo quel bambino. Un’alternativa che chiede sicuramente coraggio.

Quella di portare a termine la gravidanza, per poi affidare il bambino ad altri che lo ameranno per sempre. Coppie che non hanno potuto avere figli e non aspettano altro che poterne crescere uno amandolo come se fosse il proprio. Perché partorire e lasciare il bambino in ospedale, in completo anonimato, è previsto dalla legge, sarà poi lo Stato a tutelarlo.

Ripeto è sicuramente una scelta coraggiosa, ma è una scelta che ripaga: la fierezza di aver salvato una vita umana. Perché nel grembo di ogni donna incinta non c’è un prodotto ma un bambino che non vuole morire.


P.S.: mi scuso per l'immagine, ma a volte c'è bisogno di guardare per sapere.

6 commenti:

Yves ha detto...

Brava Terry, veramente.
Non solo hai scritto un post bellissimo e infuocato di amore per la vita, ma lo hai anche concluso con un invito estremamente concreto.
Complimenti, davvero!
Un abbraccio

terry ha detto...

Grazie Aù,
spero che possa servire a qualcosa nel suo piccolo.
Un abbraccio

Hayal'el ha detto...

"Era lecito abortire solo dopo un lungo iter, consultori, ostacoli da rimuovere ecc. Invece mai applicata, basta andare da un semplice medico o Asl e il giochino di uccidere una vita è fatto. L’aborto da ultima soluzione è diventata quella privilegiata"

Mi sembra che questo dica tutto.
Stento ancora a capirli questi qua: iporiti, bugiardi, animaleschi...

Qualcuno una volta mi ha detto che non può non esserci lo zampino demoniaco nelle scelte di costoro

terry ha detto...

Caro Hayal'el,
il male si serve di tutto,
soprattutto di questi uomini piccoli e meschini, che con le loro idee gli stanno spalancando la strada.
Un abbraccio

Reginadistracci ha detto...

Fai benissimo a mostrare le immagini terribili che nessuno vuole vedere. Bisogna mostrare l'orrore che si nasconde dietro le parole profumate della correttezza politica. Ma questa è una immagine autentica o è una ricostruzione?

terry ha detto...

Ciao regina,
purtroppo è vera.
E' il risultato di un giorno di lavoro di una clinica abortista canadese.
un abbraccio

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