Il fratello ha confessato al capo della polizia della provincia di Bamiyan, Ewaz Khan, di aver tagliato la pancia della ragazza con una lama di rasoio e di aver estirpato il feto, di sette mesi. L'operazione, nove giorni fa, è avvenuta senza anestesia.
Gulam Mohammad Nader, uno dei dottori che adesso ha in cura la ragazza, ha detto che la pancia è stata ricucita con un filo di iuta utilizzato per riparare i sacchi di patate.
In Afghanistan le donne vittime di stupro vengono considerate una vergogna per le proprie famiglie e spesso vengono accusate di essere state consenzienti.
Ma queste pratiche di aborto forzato e di infanticidio raggiungono l’apice dell’orrore e diventano pratiche comuni ancora oggi all'interno dei campi di detenzione e degli ospedali della Corea del Nord e della Cina.
La testimonianza di una donna che si trovava in uno di questi campi è terribile: "Ho ascoltato i pianti di madri e figli attraverso le tende di un ospedale. Attraverso una parziale apertura della tendina, un giorno ho visto con i miei occhi un'infermiera coprire la faccia di un neonato con un asciugamano bagnato e soffocarlo. Il bambino ha smesso di piangere dopo circa 10 minuti". La testimonianza è continuata: "Tutti i prigionieri sanno che i bambini vengono uccisi immediatamente dopo il parto. Vengono avvolti in un pezzo di stoffa e bruciati in una collina vicino al campo". La rifugiata ha spiegato che è usuale nei campi iniettare medicinali che inducano il parto prematuro.
Secondo altri testimoni oculari, gli agenti in Cina trasportano le donne dentro ospedali dove viene iniettato loro un farmaco abortivo. E tutto questo per la pianificazione familiare nazionale. Nel 2007 nel giro di 24 ore, sono morti 61 feti.
I medici eseguono l’iniezione nella testa del bambino delle donne incinte di nove mesi. Dopo 20 minuti di sofferenze, il bambino – pronto a nascere – smette di muoversi nell’utero materno e muore.
Tutto questo e tanto altro perché non si possono riportare tutte le atrocità e le violazioni dei diritti umani (ci vorrebbero fiumi di inchiostro) mi fa arrabbiare e inorridire. Come si può permettere oggi ancora questo scempio? Come può la comunità internazionale restare ancora a guardare?
2 commenti:
dico solo che mia cognata e mio fratello da quatro anni e mezzo sognano di dar vita ad un figlio e dopo due aborti spontanei non riescono a ricevere questa grazia...il resto va da se!
Davanti a situazioni come quella che hai appena descritto non è facile poter dire qualcosa. Mi auguro che prima o poi questo desiderio possa trovare compimento..
E' l'augurio più grande.
Un abbraccio
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